Ad Atene giunge la notizia della disfatta in Sicilia

Autore sconosciuto

Versione Greca

Λέγουσιν Άθηναίοις τήν συμφοράν τήν έν τῇ Σικελίᾳ ἃπιστον εἶναι διά τόν ἃγγελον. Ξένος γάρ αποβαίνει εις Αθήνας καί καθίζει έπί κουρεῖον καί λέγει περί τῶν έν τῇ Σικελίᾳ γιγνομένων. Ό δέ κουρεύς άκούει τά λεγάμενα ύπό τοῦ ξένου καί εύθύς τρέχει έίς τήν αγοράν, προσβάλλει τοῖς ἃρχουσι καί άναφέρει τόν λόγον. Ταραχή δέ γίγνεται, ή δέ έκκλησία συνάγεται. Ό δέ ξένος είσάγεται, άλλα ούκ έχει λέγειν ακριβῶς τήν συμφοράν καί φαίνεται λογοποιός εἶναι καί βούλεσθαι ταράσσειν τούς πολίτας. Οί Αθηναῖοι αύτόν βασανίζουσιν ἒως έπέρχονται οί διηγεόμενοι τήν συμφοράν αυτήν.

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Versione Tradotta

Dicono che agli Ateniesi la disfatta che avviene in Sicilia per mezzo di un incredulo messaggero. Infatti uno straniero sbarca ad Atene e siede in un negozio da barbiere e parla dei fatti accaduti in Sicilia. Il barbiere ascolta le cose dette dallo straniero e subito corre in piazza, si avvicina agli arconti e riferisce il discorso. Avviene uno sconvolgimento, l'assemblea si raduna. Lo straniero è introdotto, ma non è in grado di dire esattamente la disfatta e sembra di essere uno scrittore di storie e di volere sconvolgere i cittadini. Gli Ateniesi lo esaminano a fondo finché arrivano quelli che espongono dettagliatamente la stessa disfatta.