Alessandro da coraggio alle sue truppe

Autore sconosciuto

Versione Greca

Ή στρατιά τού Αλεξάνδρου ᾓει διά ψάμμου και κακώς είχε διά τόν θερμόν ήλιον και τήν δίψαν· αύτός ό Αλέξανδρος χαλεπῶς έδίψα, πεζός δε όμως τοις στρατιώταις ήγειτο. Έν δε τούτῳ τῶν ψιλῶν οί μέν έπέμποντο ϊνα πηγήν ζητοΐεν, οί δε συν τῷ Άλεξάνδρῳ συνεπορεύοντο· ὂτε μετά ολίγον οί δέ άπετρέποντο, ἢγγελλον εύρίσκειν έν χαράδρᾳ όλίγην και φαύλην πηγήν καί σπουδῇ παρ Αλέξανδρον ῄσαν άμα δώρῳ μικρῷ. Ώς δέ έπέλαζον ἢδη, προσέφερον αύτῷ ύδάτιον έν τρυφαλείᾳ. Ό δέ Αλέξανδρος τήν μέν τρυφάλειαν έλάμβανε, τούς δέ κομιζομένους έπῄνει, πρό τῆς στρατιᾶς έξέχει· και έπί τῷδε τῷ ἒργῳ ή στρατιά έπερρώννυτο ὣστε ἃν εικάζοις αύτήν πίνειν τοῦτο τό ύδάτιον.

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Versione Tradotta

L’esercito di Alessandro andava attraverso la sabbia e stava male per il sole caldo e la sete. Lo stesso Alessandro penosamente aveva sete, tuttavia a piedi conduceva i soldati. Frattanto alcuni delle truppe alla leggera venivano mandati per cercare una sorgente, altri invece procedevano con Alessandro; quando dopo un po' di tempo essi ritornavano, annunciavano di aver trovato in un bacino una piccola e di poco conto fonte e in fretta andavano da Alessandro col piccolo dono. Quando già erano vicini, gli portavano l'acqua dentro l'elmo. Alessandro prendeva l'elmo, si avvicinava a quelli che conduceva, si sporge di fronte all'esercito; e su questa azione l'esercito si incoraggiava al punto che avresti immaginato che quello bevesse quel po' d'acqua.