Ambasceria di Focione presso Antipatro

Plutarco

Versione Greca

φοβουμένου δὲ τοῦ δήμου καὶ καλοῦντος Φωκίωνα καὶ μόνῳ πιστεύειν ἐκείνῳ λέγοντος, οὗτος ἀπεστάλη πρὸς Ἀντίπατρον, ἐν τῇ Καδμείᾳ στρατοπεδεύοντα καὶ παρασκευαζόμενον εὐθὺς εἰς τὴν Ἀττικὴν βαδίζειν, καὶ τοῦτο πρῶτον ᾐτεῖτο, μένοντα κατὰ χώραν ποιήσασθαι τὰς διαλύσεις. τοῦ δὲ Κρατεροῦ λέγοντος ὡς οὐ δίκαια πείθει Φωκίων ἡμᾶς, τὴν τῶν συμμάχων καὶ φίλων καθημένους χώραν κακῶς ποιεῖν, δυναμένους ἐκ τῆς τῶν πολεμίων ὠφελεῖσθαι, λαβόμενος αὐτοῦ τῆς δεξιᾶς ὁ Ἀντίπατρος δοτέον εἶπε Φωκίωνι ταύτην τὴν χάριν. περὶ δὲ τῶν ἄλλων ἐκέλευεν αὐτοῖς ἐπιτρέπειν τοὺς Ἀθηναίους, ὥσπερ ἐν Λαμίᾳ Λεωσθένης ἐκεῖνον.

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Versione Tradotta

Poichè il popolo aveva paura e invocava Focione e diceva di fidarsi solo di lui, questo fu mandato da Antipatro che aveva posto l'accampamento in Cadmea e che si preparava a marciare subito verso l'Attica e per prima cosa chiedeva fare le riconciliazioni rimanendo nel territorio. Quando Cratero disse che Facione non li persuadeva con cose giuste, essendo rimasto nella regione degli alleati e degli amici a fare male, potendo trarre vantaggio da quello dei nemici, Antipatro dopo avergli preso la mano destra disse a Focione che bisognava concedergli questo favore. Sulle altre cose, ordinava agli Ateniesi di concederle loro, come quel Leostene a Lamia.